FUNZIONAMENTO INTELLETTIVO BORDERLINE

DEFINIZIONE

Molto scarsa è la ricerca sul Funzionamento Intellettivo  Borderline (nel DSM-IV Funzionamento Intellettivo Limite), al quale anche il DSM-5 dedica poche righe, indicando solamente che questa diagnosi può essere formulata tenendo conto dell’incrocio tra due fattori: il  Quoziente Intellettivo (QI), misurato con test standardizzati, compreso fra 71 e 84 e il funzionamento adattivo dell’individuo, ossia la presenza di difficoltà di adattamento alla vita quotidiana (sicurezza, comunicazione, autonomie personali e sociali, cura di sè).

Al contrario del Ritardo Mentale, il Funzionamento Intellettivo  Borderline ha la caratteristica di essere una condizione “in evoluzione”; può essere cioè un condizione transitoria che, se adeguatamente sostenuta con un intervento specifico, può far rientrare le difficoltà cognitive nell’ambito della “normalità”, o al contrario portare ad un progressivo deterioramento cognitivo che conduce alla diagnosi di Disabilità Intellettiva.

Il Funzionamento Intellettivo  Borderline può essere legato a fattori neurobiologici ed è frequentemente in comorbidità con altri disturbi.

Le cause più comuni che conducono ad un Funzionamento Intellettivo Limite sono:

  • Sindromi genetiche (vedi aspetti medici);
  • Traumi pre e post natali;
  • Svantaggio socioculturale;
  • Inibizione intellettiva (es. nel caso di disturbi della sfera emotiva);
  • Effetti indiretti di Disturbi dell’apprendimento, ADHD, Autismo, Disturbi della Comunicazione.

COME SI MANIFESTA

Il FIL non è una sindrome, ma un “risultato” finale di cause fra loro diverse.

Come tale non presenta elementi di specificità, poichè ogni bambino, a seconda della natura eziologica del disturbo, e delle caratteristiche individuali, avrà un suo caratteristico profilo cognitivo.

    • una generale “lentezza” nel processamento e nell’elaborazione delle informazioni;
    • lentezza e difficoltà negli apprendimenti scolastici, in modo particolare nel ragionamento logico-matematico;
    • difficoltà di pianificazione e problem solving;
    • difficoltà nel funzionamento adattivo (autonomia personale, capacità sociali e comunicative…);
    • scarsa autostima e scarsa motivazione all’apprendimento.

DIAGNOSI DIFFERENZIALE

Importante appare la diagnosi differenziale tra il Funzionamento Intellettivo  Borderline vero e proprio, che determina scarse prestazioni ai test intellettivi come espressione primaria del disturbo (il bambino ottiene un basso punteggio al test proprio per le sue difficoltà cognitive), e invece i soggetti affetti da Disturbi dell’Apprendimento (DSA) che ottengono basse prestazioni ai test intellettivi come effetto del loro diturbo specifico (mancata acquisizione di nozioni, mancanza di motivazione o autostima ecc…).

 Stesso discorso vale per i soggetti con ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione con Iperattività), dove andranno differenziate le prestazioni inficiate dalle caratteristiche di disattenzione del bambino, da quelle che invece sono caratterizzate da un rallentamento del funzionamento cognitivo.

INCIDENZA

Le ricerche circa l’incidenza del Funzionamento Intellettivo  Borderline riportano dati contrastanti: seguendo la distribuzione della curva normale la percentuale di coloro che raggiungono un punteggio di QI nella fascia del Funzionamento Intellettivo  Borderline dovrebbe essere dl 13,1%. In realtà da vari studi condotti sembra che la stima più corretta sia inferiore.

ASPETTI MEDICI

Premettendo che il Quoziente Intellettivo è il risultato dell’interazione tra il potenziale biologico dell’intelligenza di un indivisuo e la stimolazione dell’ambiente nel quale egli vive, vi sono alcune condizioni mediche che possono essere frequentemente associate ad un Funzionamento Intellettivo Limite.

Funzionamento Intellettivo  Borderline per cause biologiche genetiche:

    • Sindromi genetiche come Prader-Willi, Turner, Klinefelter, Cornelia De Lange, Distrofia muscolare di Duchenne, ecc.
    • Autismo e Disturbi Pervasivi dello Sviluppo.

Funzionamento Intellettivo  Borderline per cause biologiche non genetiche

– A livello prenatale e perinatale:

    • infezioni della madre come toxoplasmosi, rosolia, citomegalovirus, diabete e AIDS;
    • uso scorretto di farmaci, di alcool, di droghe, di fumo;
    • Anossia, ipossia, asfissia e traumi cranio-vertebrali durante il parto
    • Effetti correlati/dovuti al basso peso alla nascita

– A livello postnatale:

    • sindrome itterica neonatale, meningiti, encefaliti, malattie demielizzanti (sclerosi multipla, leucodistrofie), trauma cranici, tumori cerebrali, trombosi, emorragie
    • epilessia